Parrocchia “S. Croce”

Piazza Municipio 9, 86019 VINCHIATURO – CB

 

Oggetto: Santuario di S. Maria delle Macchie in Vinchiaturo (comunicato stampa)

 

Il sottoscritto don Peppino Cardegna, quale parroco p.t. della Parrocchia in intestazione, in merito alle notizie apparse negli scorsi giorni circa il Santuario di S. Maria delle Macchie, con le quali sono state addirittura incautamente imputate responsabilità a Sua Ecc.za Mons. Bregantini, amministratore diocesano della Arcidiocesi “Campobasso-Bojano”, per solo ed esclusivo amore della verità, precisa quanto segue.

 All’atto dell’assunzione del mio incarico pastorale prendevo contezza della circostanza che tra gli immobili posseduti e gestiti in via esclusiva e pacifica dalla Parrocchia della S. Croce in Vinchiaturo, vi fosse anche il complesso immobiliare costituente il Santuario di Santa Maria delle Macchie, adiacente al cimitero cittadino.

Effettivamente, dalla documentazione presente nell’archivio parrocchiale e dalle testimonianze e dichiarazioni sottoscritte da tutti i presbiteri che mi hanno preceduto nella conduzione della Parrocchia della S. Croce – tra cui anche il confratello don Fabio Di Tommaso, attuale direttore dell’IDSC – risulta inconfutabilmente che la Parrocchia abbia sempre gestito, posseduto e goduto degli immobili del Santuario – destinato all’esercizio di culto ed attività pastorali – facendosi carico di tutti i costi e delle spese di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria.

La proprietà degli immobili del Santuario in capo alla Parrocchia è stata anche riconosciuta dal comune di Vinchiaturo, cioè dall’attuale Sindaco, che con deliberazione del consiglio comunale n. 22 del 19/07/2022 si determinava ad acquistare dalla Parrocchia tali immobili a seguito di espressa richiesta avanzata dallo stesso ente locale alla Parrocchia, così come si legge nella citata delibera: “CONSIDERATO:

che l’Amministrazione Comunale ha manifestato l’interesse all’acquisizione dell’area ed i manufatti come sopra identificati, mediante nota prot. n.6435 del 04 novembre 2020, trasmessa alla Parrocchia Santa Croce con sede alla Piazza Municipio n. 9 a Vinchiaturo (CB);

che con nota acquisita agli atti di questo Ente al n. prot. 0542 in data 25 gennaio 2022, la Parrocchia Santa Croce ha valutato favorevolmente la richiesta di cui al precedente capoverso stabilendo in euro 20.000,00 il compenso dovuto per l’acquisto degli immobili;”.

È di tutta evidenza, quindi, che fosse un fatto notorio e di pubblico dominio che la Parrocchia della S. Croce – e non altri – fosse proprietaria esclusiva degli immobili del Santuario di c.da Macchie in Vinchiaturo.

 Successivamente, il sottoscritto, unitamente agli organismi parrocchiali, rivalutava e riconsiderava l’opportunità di procedere alla detta alienazione – le cui trattative erano state, invero, principiate nell’anno 2020 dall’amministrazione comunale col precedente Parroco, cioè don Fabio Di Tommaso – comunicando al Sindaco di non voler più procedere all’alienazione.

A seguito di questo, l’IDSC – stranamente – nel luglio 2023 procedeva, ai sensi dell’art.28 della L.222/1985, con cui sono stati riformati i Patti Lateranensi, regolanti i rapporti tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica, alla voltura della intestazione catastale degli immobili del Santuario di S. Maria delle Macchie, con ciò, quindi, implicitamente affermando di esserne proprietario.

A fronte di ciò, il sottoscritto riteneva doveroso adottare ogni e più opportuno provvedimento, previa autorizzazione vescovile, a tutela non di un proprio diritto ma di un diritto della Parrocchia e, quindi, di tutto il popolo cattolico di Vinchiaturo.

In particolare, ritengo che l’IDSC non possa vantare alcuna pretesa su tali immobili giacché l’ente originariamente proprietario non rientra tra i benefici estinti con la L.222/1985 e, soprattutto, perché la Parrocchia della S. Croce ha, in ogni caso, esercitato un possesso ultraventennale pubblico, pacifico, ininterrotto e manifesto, acquistando la proprietà del Santuario a titolo originario.

Tali motivazioni sono state rappresentate a Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bregantini che, pur condividendole e rilasciando licenza vescovile per l’esercizio delle azioni a tutela dei diritti dell’Ente Parrocchia, ha però previamente raccomandato una definizione pacifica e bonaria, conforme allo spirito evangelico che dovrebbe connotare l’operato della Chiesa.

Le raccomandazioni di Sua Ecc.za Mons. Bregantini sono state favorevolmente accolte tanto dalla Parrocchia che dall’IDSC, tanto che si era in predicato di investire della questione l’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici presso la CEI.

Purtroppo, l’ulteriore fuga in avanti da parte del Sindaco di Vinchiaturo ha ulteriormente ed inutilmente esacerbato gli animi – probabilmente perché mosso da uno spirito differente rispetto a quello indicato da Sua Ecc.za il Vescovo – coinvolgendo inopinatamente Mons. Bregantini e la Chiesa in una querelle pubblica rispetto alla quale Sua Ecc.za e la Chiesa locale sono assolutamente estranei.

Il sottoscritto, per amore di verità, non può che testimoniare e ribadire il lodevole e caritatevole impegno profuso da Mons. Bregantini il quale, lungi dall’arroccarsi su posizioni preconcette ovvero – peggio – di disinteresse, ha sempre tentato da buon padre e pastore di guidare e consigliare gli attori coinvolti, col solo fine ultimo di curare le anime del popolo di Dio affidatogli, in un contesto fattuale e giuridico intricato e, sovente, complicato dall’inconsapevolezza ed ingenuità di alcuni dei soggetti coinvolti.

Mi sia, infine, consentita un’ultima annotazione che, probabilmente, esula dallo stretto ambito di competenza del sottoscritto ma che, quale cittadino di Vinchiaturo, ritengo di poter legittimamente svolgere.

Il Santuario di S. Maria delle Macchie, nella sua interezza, è destinato all’esercizio del culto cattolico e ad una funzione pastorale, circostanza che quindi ne impedisce per legge la destinazione, sic et simpliciter, ad altro uso; inoltre, il Santuario, con le sue strette pertinenze, è ritenuto di un qualche interesse dalla competente Soprintendenza Archeologica, circostanza che, perciò, renderebbe necessarie le autorizzazioni di tale ente per la realizzazione delle opere programmate dall’amministrazione comunale.

In considerazione di quanto sopra, appare francamente incomprensibile e miope la volontà dell’amministrazione di proseguire nel suo intento e di non ricercare le pur possibili soluzioni alternative.

Vinchiaturo (CB): 12.01.2023

IL PARROCO: don Peppino Cardegna