Parrocchia “S. Croce” in Vinchiaturo – CB

Una Festa antica che risale ai profeti della Bibbia e molto amata

Alla Vergine del Carmelo nel giorno della ricollocazione dell’antica statua lignea e la benedizione del nuovo abito, mantello e scapolare (16.7.2023)

Mater Decor Carmeli ora pro nobis!

E’ sempre bello e di grande significato celebrare la festa della Madre di Dio, Madre di Gesù, Madre della Chiesa e quindi di ognuno di noi, discepoli del Terzo Millennio, perchè in Lei comprendiamo l’importanza di essere e di vivere da figli nel Figlio Gesù che Ella, come Mater Decor Carmeli, ci porge con amore. Ed ecco che rifulge nella sua bellezza di Madre del Carmelo Colei che radiosa ci porge il piccolo Gesù e nella mano destra lo scapolare, segno di protezione e di salvezza. Infatti Ella ci ricorda che tutto possiamo se ci affidiamo con umiltà e sincerità alla volontà di Dio che scruta, saggia, dispone i tempi, tutto guida e racchiude. Dell’antica statua settecentesca, venerata nella Chiesa Madre “S. Croce” di Vinchiaturo, colpisce il viso sorridente, con gli occhi vivi e la corona argentea, nell’atto di porgere lo scapolare. La statua lignea arricchita del nuovo abito, marrone e la pazienza dorata, è arricchita dal ripristino dell’antico mantello in seta bianca e oro con fregi floreali ai due lati e le stelle dorate. Maria è la stella per eccellenza della Fede e Lei che sempre nell’iconografia appare rivestita di dodici stelle come Immacolata e spesso con il mantello di stelle segno delle sue virtù e segno tangibile di custodia e di protezione e invito a far ardere d’amore ogni cuore: “Maria ha il suo manto pieno di stelle luminose che come fiammelle luce si fanno” recita l’antico canto. La Madonna del Carmine o del Carmelo ha un culto antico che rimanda al Monte Carmelo (Flos Carmeli ossia Fiore del Carmelo, fiore di pienezza e di grazia) in Terra Santa e a San Simone Stock. E’ la più antica delle feste mariane istituita per commemorare l’apparizione della Vergine a Simone Stock priore generale dell’Ordine dei Carmelitani, avvenuta sul monte Carmelo in Palestina il 16 luglio 1251 in cui ricevette lo scapolare e la rivelazione di privilegi connessi alla sua devozione. Lo scapolare è segno di salvezza e significa essere rivestiti della sua grazia e delle virtù di Maria, la cui potente intercessione libera e salva le anime dal Purgatorio. La Vergine disse a San Simone Stock: “Prendi, o figlio dilettissimo, questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita. Ecco un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza e di pace con voi in sempiterno. Chi morrà vestito di questo abito, non soffrirà il fuoco eterno”. Dall’apparizione a San Simone Stock passò un secolo e la Mater Carmeli si fece vedere nuovamente, ma questa volta dal Papa Giovanni XXII chiedendo di pregare per tutti i membri dell’Ordine carmelitano e promettendo di liberarli il sabato seguente dalle fiamme del Purgatorio. Il beneficio concesso dalla Vergine prese il nome di “Privilegio Sabatino” nome che deriva dalla Bolla Sabatina che il Pontefice firmò il 3 marzo 1322. Nel 1910 fu Papa Pio X con decreto che concesse di sostituire lo scapolare con una medaglia che da un alto rappresenta il Sacro Cuore di Gesù e dall’altra l’immagine della Vergine. Ancora oggi è possibile usufruire della Grande Promessa e ricevere dal sacerdote lo scapolare e vivere, con preghiere e impegno, il Privilegio Sabatino. Ella protegge come Patrona in particolare i carpentieri e i muratori e quanti in segno di amore la festeggiano. Paolo VI la annovera tra le feste “celebrata da particolari famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali” (Marialis cultus, 8).

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Il Monte Carmelo rimanda allo scontro tra Elìa profeta e i 450 falsi profeti di Baal, si tratta di una catena montuosa lunga 39 km in Israele che si trova nell’Alta Galilea ed è uno dei luoghi più belli della regione. Il nome Carmelo (Har ha Karmell) significa “giardino di Dio” e si trova poco lontano da Nazareth (in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin). Ma cosa sappiamo dell’origine di questa festa mariana? Il culto alla Madre del Carmelo è un caso unico tra i culti dei santi poiché affonda le sue radici nove secoli prima della nascita di Maria. Elìa, il primo profeta d’Israele, dimorando sul Monte Carmelo ebbe la grande apparizione della Beata Vergine. La vide alzarsi in una piccola nube, portando una provvidenziale pioggia e salvando Israele da una devastante siccità. E’ uno dei culti più antichi della Roma cristiana, così come l’Ordine carmelitano che si ricollega a quanto descritto nella Bibbia, quando si narra di Elìa che ebbe la profezia del Mistero della Vergine e Madre e della nascita del Figlio di Dio. Già nel I secolo, gli eremiti che si ritirarono sul monte costruirono una cappella a Lei dedicata. Ella è la Madre del suffragio e il suo culto è legato alla tradizione dello scapolare o abitino, un pezzo di stoffa di lana benedetta con l’effige della Santissima Vergine e dei privilegi concessi a chi lo indossa con devozione.

La Flos Carmeli ci aiuti a vivere i perni della spiritualità carmelitana: 1) l’ASCOLTO della voce di Dio come per il profeta Elìa: “Gli fu detto: Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorìo di un vento leggero”; 2) la DEVOZIONE A MARIA per imparare da Lei ad accogliere il Verbo incarnato e generarlo continuamente nel mondo; 3) la VOCAZIONE come risposta alla chiamata di Dio: “La vocazione è ciò che spiega alla radice il mistero della vita, è essa stessa un mistero di predilezione e gratuità assoluta” e si realizza ogni giorno per mezzo di un colloquio d’amore intimo e vitale, destinato a durare per tutta l’eternità in Dio, Sommo Amore!

Vinchiaturo-CB: 16 luglio 2023 Il Parroco: don Peppino C.

PREGHIERA ALLA VERGINE DEL CARMELO

Vergine benedetta, piena di grazia, Regina dei Santi, quanto mi è dolce venerarti con questo titolo di Madonna del Monte Carmelo. Esso mi richiama i tempi profetici di Elìa, quando tu fosti raffigurata sul Carmelo in quella piccola nube che allargandosi aprì il Cielo in pioggia benefica, simbolo delle grazie santificatrici che provengono da Te. Fin dai tempi apostolici Tu fosti onorata con questo misterioso titolo e ora mi rallegra il pensiero di unirmi ai tuoi primi devoti e con essi ti saluto, dicendoti: O Splendore del Carmelo, o Vergine delle vergini, ricordati di me e mostra di essermi Madre. Diffondi in me sempre la luce di quella fede che ti fece Beata: infiammami di quell’amore celestiale onde Tu amasti tuo Figlio Cristo Gesù. Molti dolori dell’anima e del corpo mi stringono da ogni parte e io mi rifugio come figlio all’ombra della tua protezione materna. Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, ottienimi da Gesù benedetto i doni celesti dell’umiltà, della castità, della mansuetudine: concedimi di essere forte nelle tentazioni e nelle amarezze che spesso mi travagliano. Veglia con amore su di me che sono tuo figlio rivestito del tuo Santo Scapolare e risplendi sul mio cammino perchè giunga alla vetta del monte che è Cristo Gesù, tuo Figlio e mio Signore. E quando si compirà, secondo il volere di Dio, la giornata del mio pellegrinaggio terreno, fà che all’anima mia sia donata, per i meriti di Cristo e per la tuaintercessione, la gloria del Paradiso. Amen. (Salve Regina …)