Le numerose lapidi rinvenute nella zona dimostrano che la località era abitata sin dall’epoca sannitica. L’etimologia del toponimo va ricondotta al termine “vinclatorio”, cioè luogo nel quale si relegavano i perturbatori dell’ordine pubblico, quindi una specie di domicilio coatto dei tempi romani. In principio il nome era “Vincula catenis”, evolutosi poi in “Vinclateni”, “Vinclatorio” e “Vinclaturum”.

Nei periodi longobardo, normanno e svevo fu pertinenza dei conti di Molisio; in quello aragonese appartenne alla famiglia Sanfromondo. Poi passò alle famiglie Trossa, Senescallo e Longo; questi ultimi detennero il feudo fino all’eversione feudale. Il terribile terremoto del 1805 la devastò provocando la morte di 305 persone.

Dal 1865 fu capoluogo di mandamento giudiziario a discapito di Baranello, che solo nel 1886 ottenne di nuovo la pretura.

Durante la seconda guerra mondiale vi sostarono a lungo gli alleati. Gli elementi più importanti del patrimonio architettonico sono l’antica parrocchiale di Santa Croce, di età duecentesca, la chiesa di S. Bernardino da Siena ed il santuario di Santa Maria delle Macchie.

 


 

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