Chiesa di San Bernardino

Il popolo vinchiaturese, mosso da profonda devozione, decise di innalzare al suo santo protettore San Bernardino da Siena il tempio cristiano che sorge ai piedi del palazzo marchesale. Lo slancio di benemerenza e riconoscenza al santo toscano, occasionato dalla speciale protezione celeste per sua intercessione in più occasioni sperimentata dalla cittadina, e il ricordo del suo passaggio in paese durante il suo ultimo viaggio terreno nel 1444 – che da Napoli lo condusse all’Aquila – stimolarono la pietà popolare ad erigere questa chiesa nel 1516.

San Bernardino, immergendosi in un clima storico locale quanto mai teso e tumultuoso, riuscì con le sue parole suadenti e ricche di spiritualità a ricomporre angosciose vertenze, tacitando gli animi incrudeliti e facendo riacquistare loro l’attitudine alla fraternità. Dalla lettura del testo inciso sulla lapide conservata in chiesa, si evince che il progetto originale era seicentesco; tuttavia l’edizione oggi visibile è quella settecentesca (1728), con evidenti ripensamenti e rifacimenti avvicendatisi nel corso degli anni a causa di rovinosi sussulti sismici che squassarono il paese.

Della chiesa primitiva rimane solo il portale con volute in alto, cornice mistilinea e stemma al centro dell’architrave. L’interno è caratterizzato da un’unica navata, ha una copertura a volte a botte e due profonde cappelle distribuite con andamento laterale: quella a destra dedicata a San Francesco d’Assisi; quella a sinistra a San Michele Arcangelo. Gli affreschi narranti la morte e la canonizzazione del santo da Siena, del maestro Giovanni Leo Paglione realizzati nel 1951, la predicazione del santo nella terra vinchiaturese, il Sacro Cuore di Gesù, i quattro Evangelisti e la pala dell’altare maggiore raffigurante la Madonna del Santo Rosario di Pompei abbelliscono ed impreziosiscono l’interno. In questa chiesa sono conservate e venerate le statue del Santo patrono San Bernardino da Siena, di San Gaetano, di San Pio da Pietralcina, di San Michele Arcangelo, di Santa Rita da Cascia e San Francesco d’Assisi. Quest’ultima insieme alle statue di Santa Lucia, Sant’Antonio da Padova e San Pasquale (oggi conservate nella chiesa Madre) facevano bella mostra nella demolita chiesa del Convento.

Dopo i gravi danni subiti da tale edificio a seguito del terremoto di Sant’Anna (26.07.1805), intorno alla seconda metà del diciannovesimo secolo si provvide a ricostruirlo e divenne sede della Confraternita dei Santi Bernardino e Gaetano e della Confraternita del Santo Rosario. L’ultimo restauro interessò la chiesa nel 1993-1994: il 19 maggio, vigilia della solenne festa del protettore, alla presenza del Vescovo, dopo la benedizione e consacrazione del nuovo altare, essa fu riaperta al culto.