La festa di tutti i Santi invita ciascuno di noi a riflettere sulla nostra chiamata alla Sanità, una speranza data a ciascuno di noi grazie alla risurrezione di Cristo: come lui, infatti, anche noi siamo chiamati alla resurrezione e alla vita eterna.

Ma la Santità non è qualcosa che riguarda l’aldilà, è una chiamata da vivere ogni giorno, tra le gioie e le sofferenze, attuando le Beatitudini che Gesù ci ha consegnato per indicarci la strada da seguire già qui in vita. Le Beatitudini, infatti, sono la strada che conduce alla gioia piena e totale, alla nostra santità qui in terra.

Come sottolineato dal Vangelo sono beati i poveri in spirito, gli afflitti, i miti, gli affamati, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati. Sembra strano, ma è proprio quando viviamo una di queste condizioni che allora saremo ogni volta beati. Saremo beati e quindi santi perché scegliamo liberamente la volontà del Padre che ci dona consolazione nei momenti di difficoltà, ci sazia e ci riempie quando sentiamo del vuoto.

Inoltre, se saremo misericordiosi verso gli altri, puri nei pensieri e nel nostro cuore, se porteremo pace nel mondo e ci adoperiamo per la felicità degli altri, saremo riconosciuti come figlio di Dio e in quanto tali collaboreremo con Lui per la costruzione di un mondo migliore.

Infine, ogni qual volta saremo perseguitati o accusati per essere cristiani, è allora che dobbiamo gioire perché sperimentiamo la fedeltà dell’amore di Dio.

Le Beatitudini quindi ci ricordano che ogni giorno dobbiamo rimanere saldi nella fede, nutrire la speranza e dimostrarci umili e misericordiosi verso il prossimo. Solo così, ritrovando il Signore e la relazione con gli altri fratelli scopriremo il senso della nostra vita che ci porterà a gioire ed essere infine Santi, figli amati dal Padre.